Mondi Paralleli Associazione di Volontariato

I BIMBI DISABILI E IL DIRITTO DI FARE UNA GITA

di Marisa Melis

Quotidiano Sardegna 25 agosto 2011

A volte leggiamo degli articoli sulla stampa che ci lasciano basiti, se poi queste notizie toccano la delicata fragilità dei nostri figli disabili ecco che, anche le emozioni hanno il loro importante ruolo. Qualche mese fa una notizia ebbe grande risalto: parlava di un’intera classe media di Catanzaro che, si era rifiutata di andare in gita scolastica perché, il dirigente scolastico aveva intimato ai ragazzi di non far sapere allo studente down che, era in programma la gita, in modo da impedire la sua partecipazione. Coraggiosamente i ragazzi dissero: “o tutti o nessuno”. Trovare dei ragazzi che sono così sensibili verso i loro coetanei più svantaggiati, è bello e comunque non è notizia di tutti i giorni. Questi studenti hanno avuto addirittura un premio nazionale “Le chiavi di scuola 2011” , un concorso che premia le buone prassi scolastiche che riguarda i disabili. La premiazione è avvenuta a Cagliari a marzo di quest’anno. La delegazione della classe che ha ritirato il premio era emozionata e Francesca ha parlato in nome di tutti raccontando brevemente l’accaduto. Pensavamo che tutto finisse così, come spesso succede. Ma fortunatamente invece c’è stata una indagine interna scolastica, un’interrogazione parlamentare ed è di questi giorni la notizia, il Ministro Gelmini ha comunicato ufficialmente: il dirigente con il suo comportamento ha violato gli obblighi previsti dall’art. 14, comma 4, contratto collettivo nazionale di lavoro Area V – dirigenti scolastici.

Il tutto si è concluso con (cito le parole del Ministro): l’irrogazione al dirigente scolastico della sanzione della sospensione dal servizio dal trattamento economico per mesi tre, per aver tenuto un qualsiasi comportamento dal quale sia derivato grave danno all’amministrazione o a terzi.

OK, giustizia è fatta, questo comportamento ha derivato grave danno all’amministrazione. Ma sarebbe stato più giusto che l’azione conclusiva di questo procedimento non riguardasse soltanto il contratto di lavoro di questa persona ma, si fosse agito anche con la violazione della legge 67/2006 che parla di discriminazione perpetrata ai danni di persone disabili.

Questo, tanto per dare un altro sapore alla notizia, non solo doveri contrattuali ma ricordare a qualcuno che l’integrazione scolastica ai disabili non si fa soltanto nelle aule, ma anche facendo godere a questi ultimi dei contatti sociali durante una gita con i coetanei.